MONDO SPEZIE: LA PAPRIKA

Tra gli attrattori per carpe oggi esistenti, le spezie meritano un riconoscimento importante nella cattura di parecchi esemplari di mole, ed è per questo che vale la pena conoscere più a fondo gli aspetti fondamentali di queste farine ed il perchè stimolino le carpe a cibarsene con ingordigia se usate in maniera consapevole. In questo caso parleremo della Parika.
Questa farina rossa che si trova comunemente in tutti i supermercati, non è altro che peperone rosso (dall’ungherese, parika= peperone, infatti i primi a usufruirne in Europa furono proprio gli ungheresi che lo importarono dai turchi, i quali lo avevano precedentemente preso in India sebbene le pianta sia originaria dell’America) fatto essiccare a cui viene tolta la parte bianca interna e successivamente macinato.
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I suoi valori nutrizionali sono così rappresentati (per 100g di prodotto):
Grassi: 12,89 g
Carboidrati: 53,9 g
Proteine: 14,4 g
Fibre: 34,9 g
Zuccheri: 10,4 g
Acqua: 11,24 g
Ceneri: 7,74 g

Ne esistono due versioni: Paprika Forte: il peperone una volta raccolto, privato dell’interno bianco e fatto essiccare, viene semplicemente macinato, lasciando al suo interno venature dove si concentra la capsaicina che è il principio attivo del peperoncino. Paprika Dolce: prodotta esattamente con la procedura prima descritta, con la sola differenza che vengono tolte le venature contenenti capsaicina prima della macinazione.
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Per il nostro scopo cambia poco tra una e l’altra…personalmente preferisco quella forte, il termine può ingannare se per forte intendiamo piccante. La percentuale di capsaicina presente nel normale peperone rosso non è assolutamente paragonabile con quella del classico peperoncino; il suo apporto sarà delicato e fungerà come esaltatore di sapore. Provando ad assaggiarla si percepisce un gusto lievemente amaro, un poco piccante e molto aromatico. E’ inoltre uno stimolatore naturale d’appetito, utile anche in fase digestiva. Entrando in tema esche è impossibile non prendere come esempio il Robin Red. Questo famosissimo pastoncino vede la paprika tra i suoi ingredienti più importanti e le proprietà catturanti sono note ormai a tutti. Intanto che sono in argomento voglio sfatare il mito della carophill red come componente principale e maggior attrattore del Robin Red. La Carofilla rossa non è altro che un colorante prodotto da industrie farmaceutiche ed il suo uso è in discussione da diversi anni per via della colorazione rossa che dona alle carni dei salmonidi( se usato in allevamento può considerarsi truffa) e quindi in Inghilterra il suo utilizzo è contestato dalle leggi vigenti in qualsiasi componente per la pesca, tant’è che Hait’s ha scritto sul proprio sito ufficiale che questo famigerato pastoncino NON contiene Carofilla rossa( di certo conterrà qualche altro colorante approvato scientificamente). Sfatato così il mito di chi vedeva in questa magica parolina il successo di questo ingrediente. I fattori fondamentali sono altri, una giusta e gustosa miscelazione di spezie, un apporto nutritivo bilanciato ed una lunga macerazione. Ritornando in tema Paprika il suo uso è efficace in qualsiasi tipo di mix, ma il meglio lo dà quando inserito in birdfish spinti, fishmeal mix ed in quelli contenenti alte percentuali di farine di fegato. Non che nei birdfood mix sia inefficace, ci mancherebbe, ma le sue caratteristiche la portano ad abbinarsi alla perfezione con i gusti marcati delle farine di origine animale. Solitamente le dosi da me usate vanno dai più moderati 30g per kg di mix se devo impostare una pasturazione a lungo termine, e quindi una pallina con gusto non troppo marcato che a lungo andare potrebbe stufare le carpe, agli 80g per kg di mix se ho bisogno di un’esca al top dell’attrazione nel medio-breve periodo, magari in luoghi anche molto battuti dove le spezie vengono sempre accettate volentieri.
Un’abbinamento che amo particolarmente è unire la parika ad altre spezie denominate “forti” come il pepe nero, il peperoncino e l’aglio.
Un altro aspetto che ritengo veramente importante è quello di non lesinare nell’inserire dolcificante quando intendiamo creare una pallina con molta parika dato il suo retrogusto lievemente amaro…le carpe lo apprezzeranno molto! Questa spezia può essere anche usata per creare pastoncini personalizzati che potranno aiutarci quando e dove serve un tocco di originalità…che nel 90% delle acque italiane ormai è d’obbligo. Un esempio per 1kg di pastoncino speziato: prendete e unite 630g di pastoncino umido rosso, 200g di paprica, 100 di pepe nero, 20g di aglio e 50g di zucchero di canna o melassa in polvere. Macinate il tutto e vaporizzategli sopra aminoacidi di pesce o fegato e lasciate a macerazione per un mese in modo che i componenti si miscelino alla perfezione tra di loro. Non preoccupatevi se dovrete metterlo a riposo umido, la fermentazione non avverrà perché la capsaicina è un potente antimicrobico e ne bloccherà l’attività.
Il risultato sarà un pastoncino saporito e molto odoroso, da usare in dosi simili al Robin Red e di sicura efficacia.

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Questa è solo una delle mille combinazioni che possiamo provare, stando sempre attenti a non esagerare con le dosi di spezie perché non vale la regola più ce ne, più funziona, anzi una dose esagerata, oltre a non essere di gradimento alle carpe, può diventare pericolosa per la loro salute.

ottima argomentazione e ottima ricetta, hai dimenticato che nei mangimi per carpe koi la paprika è usata in dosi del 3-4% da sempre, per i particolari benefici che porta all'assunzione di proteine e grassi nel tratto intestinale(nei paesi nordici per abbassare la temperatura di assorbimento, quindi l'apporto di sangue al tratto intestinale che toglie calore al resto del corpo, e digestione di proteine e grassi si abusa di paprika, vedi i russi e i polacchi)
come anche le farine di carota e spinaci, largamente usate nei mangimi per pesci.
a proposito dell'uso della paprika nelle boilies io ormai la introduco a priori in tutti i mix pesciati, 20g minimo, arrivando anche a 60g se voglio che si senta propriamente. di solito la abbino al curry, spezie indiane o spezie dolci, evitando di mettere sia peperoncino che paprika in dosi troppo elevate, alla fine si compensano un po' a vicenda.
anche io come jacopo ho una ricetta per un pastoncino da proporvi, magari non sostituisce il robin red, però fa molto effetto in mix speziati a base pesce/krill.
400g pastoncino giallo umido
250g pastoncino rosso umido
100g paprika dolce
100g curcuma
100g spezie indiane(pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, pimento, peperoncino abanero, coriandolo)
50g fruttosio
una volta micronizzato, io vaporizzo sopra un mix di aminoacidi a base neutra/dolci con olio essenziale di coriandolo, mescolato con lo sbattitore per il cemento lo lascio asciugare per due giorni in luogo fresco e arieggiato. lo rimescolo e lo metto sottovuoto. bastano due settimane di macerazione e poi si può usare, il colore arancio non tradisce, e regala al mix un colore giallo forte se usato in dose oltre 80g/kg. ovviamente abbinato a farine di pesce non cambia molto il colore quanto il robin red, ma non è male il marroncino che esce fuori

Il mix di spezie piccanti (paprika, aglio, peperoncino, pepe-nero) l'ho sempre considerato il top, specie se abbinato a pesce o fegato, questo abbinamento rende l'esca davvero attrattiva ed efficace nel lungo periodo date le ottime proprietà nutritive e digestive tipiche delle spezie, ma come sempre non esagerare!!!

Nulla da dire, ottime considerazioni Jacopo.

io il piccante lo considero ottimo anzi insuperabile in pescate che definisco "classiche" ovvero il weekend... o qualche otte...
ma nella pasturazione lo uso si ma in modo differente.
diciamo che non ho mai provato in pasturazione lunga la paprika ma l'ho usata molte volte dolce in palline da caccia... e funziona un sacco come la cannella e magari mescolate !!
però in lunga pasturazione il piccante anche un pò marcato lo ritengo sbagliato. ritengo invece la presenza della spezia pungente la soluzione top in assoluto... la paprika di certo come il pepe nero attira e stimola i recettori del pesce e questo è sempre un ottimo inizio anche dopo mesi di pasturazione.