Cosa si può aggiungere che già non sappiamo su Cassien?? Tutto se non ci siete mai stati, perchè vivere l'esperienza di calare le proprie insidie in questo lago lascia un segno indelebile nella mente. "La prima volta non si scorda mai"...in questo caso è proprio vero!
Da anni lo sognavamo, ma ritrovarselo davanti è tutta un'altra cosa. Siamo in 3, io, Franceso e Sandro. Partiamo in piena notte, giusto in tempo per essere alle 9 in punto davanti al negozio di Pierre per pagare la licenza francese ed essere a posto coi permessi...come ci avevano pronosticato, Pierre è regolarmente chiuso nonostante l'orario indichi che il negozio doveva essere aperto...va bè...ne approfittiamo per farci un giro di perlustrazione tra il braccio sud e l'ovest per capire come e dove i carpisti già presenti stessero interpretando il lago, prima di dirigerci a Montauroux per metterci in regola. Il sud è praticamente vuoto, solo due tende in più di 5 km di sponde sono nulla rispetto al normale. Subito cominciamo a riflettere se sia o meno la scelta giusta. L'ovest in questo periodo(eravamo durante le vacanze di Pasqua 2013) è praticamente vietato, tranne le due poste più esterne (la kevin ellis e l'aviron, regolarmente occupate). Ci mancava da visionare il braccio Nord, il più selvaggio e difficile, non che il più ampio e profondo ma tana di pesci incredibili. Vedendo poca gente in generale sulle sponde e seguendo anche i consigli di Sandro, per lui era la terza esperienza al santo, decidiamo di caricare tutto sui gommoni e dirigerci verso l'infinito braccio Nord. Nel caso le poste al limite estremo come la punta degli olandesi o la saufe fossero state libere, avremo iniziato la pescata da li. Il trasbordo è infinito ma allo stesso tempo meraviglioso...il lago è praticamente vuoto, splendido. Riusciamo a conquistarci La Saufe e, dopo aver pranzato, cominciamo a preparare il campo e l'attrezzatura.
Francesco pescherà dentro la prima grande ansa del braccio, una meraviglia anche per gli occhi, cercando di rintracciare qualche grossa stanziale che riteniamo altamente probabile viva qui.
Sandro, alla sua destra, coprirà l'ampia porzione di lago davanti a se, in cerca di qualche baffona in uscita dalla piccola riserva,
mentre io decido di pescare verso il lago aperto, con la sola punta degli olandesi come punto di riferimento, sperando che le carpe arrivino dalle acque profonde.
Iniziamo a scandagliare e subito capisco quanto possa essere difficile interpretare questo specchio d'acqua. Difronte a me si apre l'infinito, devo capire dova possa essere il pesce, se in profondità ( e qui si parla di pescare tranquillamente anche e oltre i 20m visto il periodo) o accorciandomi drasticamente chiudendo l'ingresso della punta davanti a me con annesso canneto morto, che degrada dai 2 ai 5 metri, per poi non fermarsi più fino ai 40 e oltre della "piccola falesia". Riesco a trovare una secca sui 13m ed è li che concentro due inneschi su 4. Le altre andranno una sui 9m in un tratto sassoso in leggera pendenza ed una a 20m. Sandro e Francesco sono più "obbligati" nelle loro scelte, avendo davanti a loro uno spazio più ristretto ma assolutamente non facile da decifrare. Ora che siamo in pesca, e soddisfatti delle nostre scelte, attendiamo con ansia una partenza e la conseguente adrenalina che solo un combattimento in acque estreme e libere può dare.
Come esche ci siamo affidati completamente(grazie a Francesco) al buon Max Nollert. Fish mix aroma fragola/pepe nero e Osmotic spice tagliato con proteine squid/liver, aroma scopex/aglio.
La prima notte passa senza sussulti, facendoci godere appieno il meritato riposo che, dopo 20 ore insonni e di duro lavoro, solo un lettino, una tenda e la buona compagnia possono offrire.
Il giorno seguente lo dedichiamo a scandagliare in maniera ancora più approfondita i nostri spot, mentre orde di canoe con annessi insegnati urlanti, con barche a motore a scoppio, passavano sui nostri inneschi...ma qui siamo in casa loro ed è giusto rispettarli. Anche la seconda notte passa senza segnali e cominciamo a riflettere se spostarci, perchè 6 giorni passano in fretta e un trofeo volevamo portarcelo a casa! Dopo aver considerato ogni alternativa, per ore, decidiamo di restare per l'ultima notte. Se qualcosa si fosse mosso, bene, altrimenti il braccio sud sarebbe stata la nostra meta.
Più passavano le ore e più il lago si alzava di livello, costringendoci a spostare i pod almeno due volte al giorno ed un forte vento da sud spingeva verso di noi. Questi eventi mi hanno fatto propendere per una scelta drastica, abbandonare le profondità per concentrare tutto sulla punta, bloccando il passaggio dai 2 a 13 metri con le quattro canne a disposizione.
Si fa sera e ancora nulla...mangiamo una buona fiorentina( che solo i toscani possono avere!!grazie Sandro.) e ci inoltriamo in discorsi tecnici per non farci prendere dallo spettro aleggiante del cappotto.
Sono le 22.30 quando la mia canna posta sui 5m fa due bip, tempo di alzarmi dalla sedia e il segnalatore comincia ad impazzire! All'inizio non ci credo ma, quando arrivo sulla canna e ferro, mi accorgo che è proprio vero...dall'altra parte della mia lenza c'è una carpa di Cassien. In velocità Sandro prende il guadino e ci fiondiamo in gommone all'inseguimento. La carpa è forte, fortissima, e cerca rifugio nelle profondità. All'inizio devo ammettere di aver avuto un pò il "braccino" e non me la sentivo di forzarla più del dovuto, rischiando una slamatura che mi avrebbe segnato per sempre...ma quando ho capito che il pesce era allamato bene, non ho più esitato! 40 minuti e 350m in gommone per aver ragione di una splendida regina francese che, se pur non un colosso, mi ha fatto vivere un'emozione fantastica.
Questa cattura ci rianima completamente, facendoci sperare che qualche branco si stia spostando nella nostra direzione, convincendoci a rimanere in questa posta e, perchè no, a festeggiare con una buona sorsata di rum schietto
Non so se è stato un errore o meno non spostarci ma, dopo una cattura in un posto così complicato, non è facile attuare una scelta così drastica.
Fatto sta che più nulla ci è venuto a fare visita anche nei giorni seguenti.
L'esperienza è stata fantastica e sono sicuro che quando ne avrò e ne avremo l'occasione per tornare in questo paradiso, non ce la faremo scappare!
Un' ultima foto dedicata al grande Sandro( che in 3 volte ha preso solo un siluro
) grande pescatore di carpe e geniale stratega dei finali!!