Info Generali:
Il Tartaro-Canalbianco-Po di Levante è un fiume dell'Italia nordorientale che sbocca nel mare Adriatico fra l'Adige ed il Po.
È uno dei pochi fiumi italiani che nasce in pianura da risorgive assieme ai suoi affluenti. Il tratto iniziale, della lunghezza 52 km, è naturale e prende il nome di "Tartaro". Esso è connesso, a monte, attraverso il nodo idraulico di Governolo, al sistema dei laghi di Mantova. Si estende tra le sorgenti e la conca di Torretta Veneta. Da tale località entra in provincia di Rovigo che attraversa longitudinalmente per la sua intera lunghezza. Il tratto intermedio è costituito da un canale artificiale che prende il nome di "Canalbianco" o canal "Bianco" fino alla conca di Volta Grimana ed è lungo 78 km. Il tratto finale è stato ricavato da un antico ramo deltizio del fiume Po e prende infatti il nome di "Po di Levante". Esso ha una lunghezza fino alla foce di 17 km. La lunghezza totale del fiume dalle sorgenti al mare è di 147 km.
Per ragioni storiche, qualcuno (in particolare la popolazione locale) chiama ancora "Tartaro" anche il tratto che va da Torretta a Canda, della lunghezza di 18 km, oggetto della sistemazione più recente.
Il fiume è navigabile per 113 km, dalla confluenza del canale Fissero, con il quale costituisce l'idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco o "Mantova-mare", fino alla foce in Adriatico. Si collega inoltre alla linea navigabile "Po-Brondolo" che dalla laguna di Chioggia permette di raggiungere Venezia. Sbocca nel mare Adriatico in località Porto Levante del comune di Porto Viro, all'altezza dell'isola di Albarella.
Lunghezza: 147 km
Portata media: 218,40 [1] m³/s
Bacino idrografico: 2 885 km²
Altitudine della sorgente: 47 m s.l.m.
Nasce: Povegliano Veronese
Sfocia: Mare Adriatico presso Porto Levante
Provincie attraversate: Provincia di Verona, Provincia di Mantova, Provincia di Rovigo
La nostra esperienza di due notti ha avuto luogo nel mantovano, precisamente a Formigosa, poco a valle dello slargo di Porto Valdaro.
Nei giorni antecedenti alla partenza raccogliamo più informazioni possibili sul tipo di esca da adottare e di come pescare in un ambiente nuovo e assai ostico che presenta sponde in cemento e un fondo piatto che rimane costante sui 2 m d'acqua.
Prepariamo un mix birdfish con estratti naturali di origine animale aromatizzato con un misto di fruttati. Per essere più sicuri ne prepariamo di 3 diametri, 14, 18, 24. Naturalmente non facciamo mancare almeno 40 kg di mais fermentato.
Una volta sul luogo decidiamo di provare presentazioni differenti, singola affondante del 24 ,omini di neve di diverse misure, boiles pop up e granaglie.
Il primo giorno ci fà visita soltanto una piccolissima specchi caduta su un trenino di mais bilanciato sotto lo scalino proprio sotto il pod. Nella notte una partenza ci sveglia e sulla canna di Andrea con innescato un omino di neve 24/18 posta sotto lo scalino della sponda opposta, si presenta una bella panciuta regina del Canal Bianco.
Da registrare ci sono altre 4 carpe di media taglia cadute tutte quante su omino di neve di diverse misure, sia con pop up fruttate che pesciate e una che mi ha tranciato il finale
Le carpe hanno una morfologia splendida...non troppo grandi ma con pance veramente giganti, segno che di mangiare ne hanno tanto!
Dalle info che avevamo e che ci sono state date sul luogo si prospettava un bel cappotto generale ma fortunatamente così non è stato...
E' un posto particolare e molto impegnativo ma quando senti il segnalatore suonare è un'emozione grandissima perchè vuol dire aver vinto la sfida!!