Il Carpfishing è una pesca d’attesa anche molto lunga in certi luoghi e in determinate condizioni. Per chi ha poco tempo a disposizione e non può permettersi di passare in pesca tante notti durante l’anno questo è uno svantaggio che può essere eliminato seguendo con meticolosità alcuni semplici consigli. Molto dipende dallo spot che andremo ad affrontare, in questo caso parleremo di piccole/medie cave libere dove è possibile una pasturazione preventiva, e le analizzeremo a seconda della pressione di pesca cui sono sottoposte.
Cave con pressione di pesca nulla/bassissima:
In questo ambiente dove le carpe non conoscono le boilies per noi pescatori è d’obbligo un’ampia pasturazione preventiva al fine di farle entrare in confidenza con la nostra esca. Innanzitutto è bene conoscere la popolazione ittica presente nello specchio d’acqua (questo lo ritengo fondamentale per tutti i luoghi), andando a conoscenza di quali specie di pesce di disturbo possano influire sulla pasturazione. Se non abbiamo dati su cui riflettere ritengo sia di buona norma prima di iniziare il grosso del lavoro, trascorrere un pomeriggio o una serata in pesca con la bolognese innescando il bigattino o il mais dolce. Questo ci darà un’idea generale sulle quantità di esche che dovremo utilizzare per richiamare le carpe e fargli trovare quello che noi vogliamo. L’esca principale in questo caso è il mais, immediatamente riconosciuto e gradito alle carpe, in mezzo al quale andremo ad inserire le nostre boiles. La pasturazione dovrà protrarsi almeno per 15 giorni prima della pescata ad intervalli regolari di 2-3 giorni ognuna e sempre ad un orario prestabilito(meglio se precede di poco quello in cui abbiamo intenzione di calare le nostre insidie). In principio la composizione del mix di esche prevederà un 90% di mais bollito ben dolcificato e un 10% di boilies che getteremo nello specchio d’acqua coprendo una zona più ampia possibile, in modo che le carpe comincino ad entrarne in contatto. Nelle successive pasturazioni andremo a diminuire gradualmente la percentuale di mais in favore di quella delle boilies, circoscrivendo la pasturazione in spot via via sempre più precisi, al fine di arrivare alle ultime pasturazioni dove la percentuale sarà contraria a quella iniziale, ovvero 10% mais 90% boilies o addirittura eliminando del tutto il cereale se non abbiamo intenzione di piazzarne una catenella sull’hair rig ( cosa che comunque consiglio nelle prime uscite). Parlando di boilies e di mix validi per queste occasioni, ritengo che un semplice birdfood mix dolce e fruttato sia quello che più si addice, lasciando ad altri luoghi mix al pesce tecnici e molto più costosi.
Un mix che ho usato in passato con buonissimi risultati prevede la parte secco così composta:
Semolino 250 gr
Farina di Mais 200 gr
Farina di soia tostata 150 gr
Latte in polvere 100 gr
Birdfood secco (es.Biskò) 200 gr
Birdfood tropical alla frutta 100 gr
Aromi in polvere gusto crema/scopex q.b.
PARTE LIQUIDA
9 uova
20 ml Corn steep liquor CSL
20 ml Aminoacidi del fegato
15 ml Olio di canapa
5 ml NHDC
Aroma banana/crema q.b.
Vediamo che è un mix estremamente semplice e abbastanza economico, il giusto compromesso per invogliare le carpe a provare un nuovo cibo senza paura di stancarle. Entrando nell’ambito pesca, un approccio il più possibile silenzioso e mimetico ci garantirà ancora più possibilità di vedere una mangiata nel breve periodo e credo sia questo a fare la differenza più che terminali o inneschi particolari. Ricordiamoci che sono luoghi poco o nulla battuti dove le carpe sono senz’altro sensibili ai rumori da noi prodotti, quindi meglio pochi lanci a vuoto e rumori indiscreti sulle sponde. E’ in queste occasioni dove la semplicità paga! Fondamentale è eseguire un preparazione meticolosa e adatta per il posto e per il periodo, senza eccedere nei quantitativi usati ma neanche stando troppo stretti, rischiando di far entrare in pastura solamente i pesci di disturbo. Nella prossima analizzeremo cave con pressione medio/alta e l’approccio sarà molto diverso!