il carpfishing uno stile di vita
Molti pensano che il carpfishing sia solo di un tipo di pesca, in realtà per tutti quelli che come me lo praticano è una scelta di vita. Ormai sono anni che mi dedico, con assiduità, a questo sport . Non mi limito a pescare solo nella bella stagione e neppure solo e unicamente nei laghetti a pagamento.
Pescare nei laghetti a pagamento non è un errore in sé, ma farlo in pozze d’acqua dove il pesce è ammaestrato ad abboccare a qualsiasi tipo di esca , non significa certo essere dei bravi carpisti. Utilizzare fili e trecciati che non danno scampo al pesce e rischiano, in caso di rottura, di rimanere intrappolati in qualche incaglio, non è certo indice di competenza e spirito sportivo. Sono sicuro, cari amici, che vi è sicuramente capitato di vedere quelle “BESTIE” che ferrano tre, quattro volte con un’irruenza tale da rischiare di distruggere le bocche di questi bellissimi animali, lamentandosi poi se questi scappano. Le carpe sono sì animali combattivi, ma allo stesso tempo delicati e una volta ferite rimangono traumatizzate in rapporto direttamente proporzionale allo stress provocato.
Il vademecum del vero carpista che rispetta la natura spesso viene dato per scontato, ma consiste in poche e semplici regole:
1)Un legame a doppio filo con la natura
2)Il pesce deve avere il tuo rispetto
3)La lotta deve essere alla pari , questo vuol dire che la carpa può e deve avere la possibilità di fuggire senza rischi.
4)L’habitat deve restare incontaminato, in pratica non dobbiamo modificalo per essere più comodi
5)Il “cappotto” ci sta e bisogna preventivarlo .
Concludendo, sperando di non avervi annoiato, il carpista è parte della natura e deve ricordalo sempre anche perché solo così può avere un futuro.
Le carpe non sono infinite, come tutto il resto delle risorse della terra vanno salvaguardate in ogni modo, senza che si debba rinunciare alla pratica della pesca e quindi ad un sano divertimento
roberto bertoli vincenzo cordova